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Fiera di San Lorenzo

 Tra il 930 e il 960 venne fondata, per iniziativa del Patriarca di Aquileia, l'Abbazia benedettina del Pero, antico nome del fiume Meolo, in seguito chiamata Monastier. L'Abbazia estese la propria influenza su tutto il territorio circostante, promosse lo sviluppo delle attività agricole e forestali, favorendo lo sviluppo dei centri abitati vicini, tra cui Rovarè, che aveva come patrono il benedettino S.Mauro.

 Anticamente preesisteva nella zona di Rovarè la chiesa di S.Lorenzo di Prandecino, distrutta poi all'inizio del 1800, ricordata con le sue 'pertinenze' fin dal 1021 come possedimento del Monastero di S.Zeno di Verona. E proprio a S.Lorenzo è dedicata la millenaria fiera che si svolge a Rovarè ogni anno, il secondo lunedì di agosto.

La prima mappa, databile alla prima metà del 1600, mostra la chiesa di S.Lorenzo. La seconda, datata 1660, riporta la chiesa di Rovarè e al posto della chiesa di S.Lorenzo mostra un edificio che non sembra più avere i segni di una chiesa: probabilmente è la vecchia chiesa già in disuso.

I diritti legati alla fiera vennero concessi nel 1037 da Corrado il Salico ai benedettini dell'Abbazia di Monastier, per interessamento di Gisla, moglie dell'imperatore.

 Ciò è documentato dal diploma di concessione dell'imperatore ai benedettini: "Concedimus etiam illis annualiter ad ecclesiam Sancti Laurentii Martyris Christi in Pendia mercatum publicum habere, et telonathicum inde ad ecclesiae vel suos usus suscipere." (Concediamo inoltre ad essi di tenere ogni anno, presso la chiesa di S.Lorenzo martire di Cristo in Riva, un pubblico mercato, e quindi di esigere il telonio a favore della chiesa e delle sue necessità.)

 In seguito nel corso dei secoli la Fiera di S.Lorenzo acquistò grandissima rilevanza, tanto da essere considerata nel 1500 una delle quattordici fiere più importanti dell'intera penisola italiana.

La fiera è continuata fino ad oggi e delle sue lontanissime origini conserva l'impronta rurale con l'esposizione dei migliori capi di bestiame della provincia, con la mostra del macchinario agricolo e con le manifestazioni folkloristiche che le fanno da contorno.

E' probabile che la fiera si tenesse inizialmente presso la chiesa di S.Lorenzo, a cui erano destinati i diritti riconosciuti dall'imperatore e riscossi dai benedettini. Più tardi forse gli stessi diritti passarono alla chiesa di Rovarè, e la fiera continuò a tenersi nei pressi della chiesa.

Ad un certo punto, probabilmente i diritti a favore della chiesa cessarono, e la fiera si spostò in altro luogo. Nel 1813 un 'avviso' precisa la data di svolgimento della fiera e il luogo è il prato antistante la Villa da Lezze, che in quell'anno esisteva ancora, ma non era più della famiglia da Lezze.

  Il proprietario del prato aveva interesse 'ad ampliare e rendere più florida' la fiera, ma non sembra che pretendesse dei diritti per la concessione dello spazio. (La terza mappa, datata 1802, mostra il prato della fiera che allora era lo "Stradone da Lezze".)


Nel 1823 l'analogo avviso non nomina più i proprietari, ma la fiera si svolge sempre nel medesimo prato. Nel 1857 il 'proprietario' permette in aggiunta di usare il fabbricato 'la Boveria' che probabilmente faceva parte delle adiacenze della Villa da Lezze, a quel tempo scomparsa già da 30 anni circa, e per l'accesso al prato vengono riscossi dei diritti, in base ad una autorizzazione del 1827, citata di nuovo nell'avviso del 1868.

Ancora fino al 1868, e successivamente anche in questo secolo, il luogo della fiera è rimasto a lungo lo stesso, tanto che nella carta toponomastica del comune (1994), l'antico 'stradone da Lezze', in realtà preesistente alla villa, è indicato come Prato della Fiera (quarta mappa). Oggi la fiera ha luogo nuovamente nel centro di Rovarè, intorno alla chiesa parrocchiale di S.Lorenzo.